Avete già visitato la mostra “999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo” allestita presso la Triennale di Milano?!
Se la risposta è no ringraziatemi, vi ho trovato un’ attività decisamente intelligente e singolare con cui impegnare le vostre prossime ore libere!:)
Questa mostra per me è stata una continua e costante scoperta: “999 domande” con focus l’abitare contemporaneo e il vivere in una casa accogliente, funzionale e di design mi hanno aperto a scenari decisamente affascinanti e singolari.
Tra le tante e molteplici proposte fruibili, un’attività per famiglie allestita all’interno della Micro-Factory di OpenDot e Dotdotdot è riuscita particolarmente a stupirmi.
Vi ho già parlato della fortuna che ho avuto nel poter lavorare tanti anni a stretto contatto con i bambini. Veder loro esprimersi e crescere attraverso proposte formative di un certo spessore non ha davvero prezzo: riescono ad aprirti il cuore in modo sorprendente. Per quello oggi voglio raccontarvi in particolare dei seminari proposti in questa cornice che vedono protagonisti bambini e genitori.
Seminari studiati a partire da alcuni principi di Maria Montessori: l’educatrice e pedagogista nota ai più per il suo famoso metodo educativo adotatto ancora oggi in migliaia di scuole.
“Montessori in cucina” (questo il nome dell’attività proposta) è un progetto che nasce dall’incontro tra OpenDot, Montessori a casa, Associazionedidee, Erika Sartori e Alce Nero, per rispondere alla domanda: “Si può aiutare i bambini a fare da soli?” .
E ancora: è possibile sostenere i più piccoli anche in cucina mettendo in “luce” i loro spazi e i loro tempi e andando così a sfatare alcuni pregiudizi in materia rispetto all’impossibilità dei bambini stessi di partecipare attivamente in cucina? Per poter fronteggiare al meglio questa “sfida” educativa sono stati co-progettati e costruiti 4 kit intorno ai 4 momenti “chiave” della giornata: la colazione, il pranzo, la merenda e la cena. Ad ogni momento si è abbinata una stagione, permettendo così di giocare e conoscere la filiera di alcuni dei prodotti Alce Nero, come l’olio, il miele, il succo e le gallette. L’attività è stata sviluppata a partire da alcuni principi attribuiti alla famosa pedagosita: l’attesa, l’importanza del fare, il valore del tempo, la partecipazione e la consapevolezza, in connessione con la filosofia Alce Nero, da sempre attenta alla qualità, al rispetto dei tempi della Natura, al valore dei prodotti e l’attenzione per la filiera. Si inizia “in primis” con il comporre proprio quest’ultima avvalendosi delle bellissime tessere di legno in dotazione, per poi proseguire abbinando i prodotti alla stagione corrispondente: successivamente tutti “all’opera” per dedicarsi alla vera e propria attività culinaria. I bambini in prima persona hanno avuto modo di tagliare, mescolare, sbucciare, scolare, spalmare e preparare gli spuntini da condividere con la famiglia in un clima di grande soddisfazione e stupore collettivo.
A corredo dell’attività inoltre, è stata creata una “striscia di sviluppo del bambino in cucina” con la quale poter analizzare il percorso di crescita in termini di alimentazione, autonomia, ambiente, attività e gioco simbolico.
Ora ditemi…non la trovate un’idea a dir poco fantasiosa e geniale!?
Non vi resta che correre in Triennale..ma attenzione, “999 domande” si concluderà lunedì 2 aprile e calendario alla “mano” non manca poi così tanto! Mentre invece avete qualche giorno in più per visitare la mostra dedicata a Frida Khalo, non perdetevela!
Ringrazio per le foto utilizzate Cortili Photo e Omar Sartor