Perchè regalare un bonsai

Bonsai a “cascata”, “battuto dal vento”, a “scopa”, “zattera” o inclinato: sapevate ne esistessero di tutte queste qualità?!

Questi piccoli ma affascinanti alberelli mi hanno sempre attirata…li trovo semplici ed essenziali: un ottimo complemento d’arredo nel caso vogliate coniugare piccoli spazi all’eleganza e alla raffinatezza.

Personalmente sono sempre stata spaventata dall’idea di possederne uno.. più che altro, per le cure necessarie..

bonsai rosa
come prendersi cura di un bonsai

Tempo fa una cara amica me ne ha regalato uno sapendo bene del mio “debole” per questi piccoli alberelli e sapendo soprattutto che la mia squisita casetta al momento non ha a disposizione un ampio giardino per poter godere della natura in dimensioni reali! …Oltretutto non dimentichiamoci di Pepe, tanto tenero quanto monello talvolta…:)

Il bonsai è perfetto per noi che vogliamo arredare casa donando sobrietà e gusto anche a piccoli spazi.

Dove è nata la tecnica di donare una forma?

Ed eccolo lì il mio alberello! Tra l’altro mi sono documentata e ho scoperto che questa tecnica è nata in Cina ma è stata perfezionata successivamente in Giappone, dove il seishi, cioè l’arte di dare una forma, coltivare e far crescere una pianta con modalità diverse ma sempre rispettose della sua natura, è considerata l’unione ideale tra l’arte e la natura stessa.

Il nome bonsai infatti è formato da due ideogrammi: “bon” che significa contenitore e “sai” che vuol dire educare e quindi, in senso lato, coltivare.

Quindi, visto che siamo sotto il periodo natalizio e spesso ci imbattiamo nella            domanda: “e adesso cosa regalo?”, il mio suggerimento è: perché non un un bonsai!?

E’ molto di più che regalare una pianta, tanto che sono ben sette i princìpi zen legati a questo piccolo alberello.

bonsai
cosa significa regalare un bonsai

I 7 principi zen del bonsai

1-asimmetria: che risalta le caratteristiche di instabilità e fragilità, simboli della vita stessa fatta di alti e bassi;

2-semplicità: intesa come bellezza naturale;

3-sublime austerità: senso di immensità dell’universo racchiuso nella vetustà della pianta;

4-naturalezza: come rispecchiamento fedele degli alberi originali;

5-sottile profondità: il bonsai deve far scaturire nello spettatore emozioni che vanno al di là dell’aspetto fisico;

6-libertà di attaccamento: cioè essere in grado di infrangere le regole, se necessario, in favore dell’arte;

7-tranquillità: il bonsai deve ispirare pace e quiete.

Ragazze non vi resta che cercate la tipologia di pianta più adatta a chi riceverà il dono: in commercio esistono aceri, meli, ficus, querce…a voi la scelta, mentre io cerco di non far morire il mio nuovo amico…dite che dovrei dargli un nome?!

Nel frattempo, se di cercare un bonsai non avete tempo, potete sempre optare per un libro tra le proposte che trovate qui 😉

Cristiana Banchetti
Cristiana Banchetti

Attrice, sognatrice compulsiva e blogger multitasking.

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